di Gianluca Berno
Riassunto delle puntate precedenti: attraverso i ricordi dell’armatore J.B. Ismay, vediamo il primo ed ultimo viaggio del Titanic. Nella scorsa puntata, mentre la prima scialuppa vien calata in mare, il capitano Smith avvista una nave e cerca invano d’attirarne l’attenzione…
Nota: per molto tempo si è creduto che la nave vista dal capitano a p. 31 fosse il Californian, come si vede anche nel film Titanic, latitudine 41 Nord (Gran Bretagna 1958, di R. Baker, con K. Moore), cui la scena è in parte ispirata. Oggi sappiamo che le cose furono molto più complicate.
Versione in italiano, pp. 32 e 33.
Summary of the previous episodes: trough the ship-owner J.B. Ismay’s memories, we see the first and last voyage of the Titanic. In the previous episode, while the first lifeboat was lowered in the sea, Capitain Smith sees a ship and unsuccessfully tries to attract their attention…
Note: for long time it has been thought that the ship seen by the Capitain at page 31 was the Californian, as you can seen also in the film A night to remember (Great Britain 1958, by R. Baker, with K. Moore), wich the scene is partially inspired by. Nowdays we know that things were much more complicated.
English version, pages 32 and 33.
7 febbraio 2017 at 22:11
Ciao. Aspettati il mio ritorno. In questi giorni recupero. Promesso!😊🍾
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8 febbraio 2017 at 8:02
Ne sono felice. In effetti mi incuriosisce sentire un parere sulle pagine recenti, perché contengono un po’ di spunti che a me era parso bello inserire e che bisognerà sottoporre alla prova del lettore. Buon proseguimento!
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11 febbraio 2017 at 20:18
Porta pazienza! Arrivo nè…
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11 febbraio 2017 at 21:14
Tutta quella che serve, non ho fretta: solo curiosità.
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8 febbraio 2017 at 15:07
Non lo so ma i tuoi fumetti mi riempiono di nostalgia. Mia madre aveva una collezione importante di fumetti di Quino. Anche se Mafalda è sempre stata molto apprezzata, a me piacevano tanto altri suoi lavori.
Un “senza parole” molto azzeccato.
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8 febbraio 2017 at 19:33
È una bella osservazione: quando l’ho disegnato, l’idea era restituire un periodo della Storia che è affondato con quella nave prima ancora che la Prima Guerra Mondiale lo seppellisse definitivamente. Se qualcosa di questo pensiero si è infilato non so come tra i pagine, lo considero un successo; del resto, ho concepito questo lavoro come un film drammatico, ed è il motivo per cui ho spesso cercato di sdrammatizzare con qualche gag più leggera – solo dove era sensato e lecito, beninteso. Vedremo come si evolverà nella tua percezione, che per me è un aspetto affascinante: il lettore completa l’opera mentre ne fruisce.
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12 febbraio 2017 at 15:24
Ma dai… davvero quelli pensano ai beni materiali? Hai voluto esagerare eh… ma è divertente anche per questo, per ciò che hai voluto sottolineare.
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12 febbraio 2017 at 17:28
È una scena presa quasi identica dal film: ‘Titanic latitudine 41 Nord’, del 1958, e reimpiegata in altro modo anche nella miniserie del 2012 ‘Titanic’. Il presupposto di partenza è che, essendovi a bordo un buon numero di milionari, tutti si aspettavano di trovare gioielli, oro, diamanti nelle casseforti ripescate ancora chiuse dal relitto: nulla di tutto ciò, solo documenti e qualche banconota ormai ridotta in poltiglia. Ergo, se i passeggeri avevano tesori a bordo, se li portarono via.
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12 febbraio 2017 at 22:20
grazie x i particolari che non conoscevo.
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13 febbraio 2017 at 8:11
Figurati. 🙂
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