di Gianluca Berno
Un nuovo brano della Sinfonia Urbana, in questo caso una canzone composta da strofe di cinque endecasillabi (il secondo, il terzo e il quinto) e settenari (il primo e il quarto). I primi quattro versi sono in rima alternata, mentre rimano fra loro i quinti versi di tutte le strofe.
*Precipitosamente [1]
si ferma il treno dentro la stazione,
uscito dal tunnel; pieno di gente,
alla doppia menzione
della fermata, s’apre e poi si svuota:
*chi va verso le scale,
chi corre all’interscambio, chi si arresta
per prender fiato e chi mobile sale. [2]
Pare una gran festa,
coi musicisti, intorno ai quali nuota
*un’umana corrente,
come quando la pietra taglia il rivo.
Sovrasta tutto una voce insistente
(dice: “Treno in arrivo…”)
mentre si smorza anche l’ultima nota.
*Si mischiano in ondate
come argentati pesci i viaggiatori:
discese e ascese dal dover portate; [3]
e diversi colori
nel chiasso vibrano di forza ignota.
*Intanto si riparte,
coll’infinito correre di treni:
chi ha già il fiatone, chi guarda le carte;
chi sogna luoghi ameni,
ma la vacanza è ancor idea remota.
Note:
[1] Cfr. la canzone Meravigliosamente di G. da Lentini, v. 1.
[2] Mobile è la scala, ma qui l’aggettivo è attribuito a chi la usa.
[3] Cfr. Dante, Inferno V, 84, dove le anime abbracciate di Paolo e Francesca sono «dal voler portate».
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