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L'Irriverente

"Non prendete la vita troppo sul serio, comunque vada non ne uscirete vivi" [Robert Oppenheimer]

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Satire

Letterina militare

Satira di Gianluca Berno, 05/12/2022

«Mandami, mandami, Babbo NATOle,

tutti i fucili prodotti nell’Ovest,

tutti i siluri, le mine e pistole.

Prima ch’alcuno si chieda: cui prodest?

mandami, mandami mezzi e soldati

sì che dal giogo noi siam liberati.»

.

Babbo NATOle mandava ogni cosa,

tifo da stadio ostentando feroce;

poi, quand’ognuno si vide corrosa

la santabarbara, chiese a gran voce:

«Quanto mi chiedi, ragazzo! mi scuote

veder le scorte che ormai sono vuote.

.

Dimmi, però, che facesti dell’arme,

quelle mandate ai depositi tuoi».

Solo chi è pronto continui col carme,

poiché il ragazzo rispose: «Tu vuoi

ch’io rinnovelli indicibile duolo;

tutti i depositi son rasi al suolo!».

.

Metti che i missili, bene mirati,

spazzino via solamente i depositi…

Lascia ch’io sogni nei versi alati

compari inauditi con piani appositi;

solo perché tu dubiti: può darsi

che due portino tutti a disarmarsi?

.

«Non si dà pace col suono di bombe

né col gridar: “Botte! botte!” da un canto»;

queste parole ad ornarci le tombe

vorremo noi, che aspettammo per tanto

la fine d’una collettiva insania,

mentre la Storia urlava: «Dasvidaniya!».

Price Cap

di Gianluca Berno

D’un’arzilla vecchierella

vi racconto la novella,

che un bel dì, dall’ortolano,

sul cuor mise la sua mano:

“O mein Gott! sarà la guerra,

ma il prodotto della terra

costa troppo; non è giusto”

e si volse al bellimbusto

che, da dietro il suo bancone,

sorrideva a lei sornione.

“Signor caro, non va bene:

cava il sangue dalle vene!

Pago meno le zucchine:

son d’accordo le vicine.”

Le massaie, tutte in coro,

stanno zitte, sulle loro,

ma con occhi solidali

alla vecchia son sodali.

Le risponde il negoziante:

“È il mercato, donne sante;

fin a ieri v’è piaciuto.

Non un pomo andrà venduto

ad un prezzo da voi fatto

che comprate – fossi matto!

Se la cosa non le aggrada,

quello è l’uscio: se ne vada”.

Buon anno 2022!

di Gianluca Berno, 31 dicembre 2021

Cari lettori,

il discorso di fine anno alternativo al semolino presidenziale arriva come tutti gli anni…

Lettori, in questa sera che ci porta

all’anno nuovo ancora,

non parlerò di virus e cenoni

né degli alberghi che nessun ristora:

mi par cosa più accorta

por mente a certe prossime elezioni.

Non le nostre opinioni

saranno chieste, ma la nostra stella

– se per fortuna o per disgrazia nostra

il tempo lo dimostra –

rischiara un’altra volta Mattarella:

pur se la sua favella

altri lidi prospetta,

Draghi dovrà restare dove or siede

e lui sulla cassetta.

(A Berlusconi, andiamo, chi ci crede?)

Buon Natale 2021

Biglietto di Gianluca Berno

Ma come protesti?

Satira n° 45, di Gianluca Berno

Con la presente, intendo manifestare la mia impressione sui tumulti di ieri a Montecitorio. In sostanza, li considero un autogol clamoroso, per le ragioni che spiego sotto.

Vorrei entrar in testa a Paragone
e a quelli che davanti
alla Camera ieri han protestato:
non sono i precedenti governanti
che v’hanno carcerato?
Non chiesero opinione
né un atto d’indirizzo al Parlamento;
te ne dolesti assai, o Gianluigi,
ma a replicar Parigi
e i gilet gialli senza sentimento
tu t’accingesti ai danni
del tuo Palazzo, vittima per anni,
e lasci in pace chi sonnecchia al Chigi.
La mente mi ritorna ai Brigatisti
che sempre han trucidato
chi men di tutti gli altri aveva colpe.
E voi, che ‘n piazza avete tumultuato
e in differita al golpe
or rispondete tristi,
avete mai pensato che menare
le mani in piazza aiuterà i giornali
a dipingervi quali
violenti irresponsabili da odiare?
Non domandate, aprite!
senza proclami, tutt’insieme agite
contro ordini che son per voi mortali.
Invece voi pregate l’aguzzino
e v’azzuffate coi compagni in cella;
chi l’ha pensata bella?
Vi do solo un consiglio piccolino:
di non prestare fede
a chi v’aizza e vi tramuta in prede;
e forse inizierà un’età novella.

Discorso di fine anno 2020

di Gianluca Berno

Mi perdonino, lassù, se ho rimaneggiato un po’ il Veni Creator, ma confido nella stessa Misericordia che non ha ancora fulminato i riformatori del Padre Nostro.

Auguro a chiunque leggerà un 2021 almeno normale. Ciao!

Continua a leggere “Discorso di fine anno 2020”

Buon Natale/2020

-Senza parole- di Gianluca Berno

Tanti auguri a chi passa di qui! – J.L. Bernvs finxit apud Mediolanum, a.D. MMXX

Carminavirus

Satira n° 44, di Gianluca Berno

Riflessioni in terza rima sull’attuale situazione, che dovrebbe essere prettamente sanitaria ma appare sempre più orrendamente politica.

Or è permesso alla tivù di dire

che alcuni Stati, ermetici da mesi,

non hanno visto mai diminuire

la curva contagiosa e i morti spesi:

lo sento sulla RAI, la qual constata

la rabbia disperata onde son presi

ristorator, baristi e ogni bloccata

attività economica italiana.

E mentre questa folla indebitata

mercede implora, ed ogni prece è vana,

discutono i salotti patinati,

che alla rivolta guardano sovrana

con l’interesse di certi scienziati

di fronte a rara specie d’animali,

senza sospetto di venir sbranati

nel dì che fino a lor batterà l’ali.

L’Europa di Schroedinger – Sonetto

Satira n° 44 di Gianluca Berno

O tu, che nel famoso esperimento

mostrasti il gatto vivo e morto insieme,

te, Schroedinger, chiamar ora mi preme

per far della politica il commento.

*L’Unione che d’Europa infanga il nome,

costrutta in spregio alla democrazia,

si spacca in due tronconi: quel di zia

Angela e quello nostro, che sul come

*s’evada dalla crisi hanno lontane

vedute. E qui registro il paradosso:

nei quindici dì persi in more strane,

*l’Europa è viva e morta al tempo stesso,

mentre che muore gente e sera e mane;

nell’inattività sarà il trapasso.

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