Satira n° 42 di Gianluca Berno
Ecco in versi i drammi di questi giorni…
*Mentre la gente canta sui balconi,
chiude il Tedesco porta e cancellata;
tra gl’interventi d’Onder e Burioni,
anche a Parigi Schengen è saltata:
crolla il penitenziario europeista,
cade la copia d’impero nazista.
*Sola l’Italia resta volontaria
dentro la cella a farsi torturare:
chi l’ha in ostaggio sa che non è aria
e teme alfine il conto di pagare,
ma chi di voi potrà allungar d’un giorno
la propria vita o questo mal Governo?
*Forse Di Maio, linguista all’impronta?
O Zingaretti, adesso contagiato,
che il contrappasso almeno un poco sconta
poi che la sanità aveva tagliato?
Renzi il gradasso, scimmia di sé stesso?
O Conte, il cui tacer pure è un eccesso?
*Questi vedranno esplodere la bomba
fra le lor mani, come col contagio,
dicendosi sorpresi che la tomba
abbia inghiottito l’europeo naufragio.
Intanto, i giornalisti che han leccato
le terga merckelliane, hanno notato
*che pure quelle, ormai, stanno finendo:
Christine Lagarde ha detto che il re è nudo
e galoppando lo spread sta salendo.
Con il disgusto verso lor concludo:
ieri demoni, ed oggi fanno i santi;
prima fascisti e dopo tutti “anti”.
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